giovedì 7 dicembre 2006

OSSITOCINA E AUTISMO
La notizia è stata data all’annuale convegno dell’American College of Neuropsychopharmacology (http://www.acnp.org/default.aspx?Page=Home): opportune dosi di ossitocina, quando somministrate per via intranasale o endovenosa, possono avere significativi effetti su pazienti autistici adulti. La sperimentazione ha avuto buoni risultati anche nel migliorare la capacità di dare un significato emotivo al linguaggio.

Foto di Numismatic

"Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato che l’ossitocina svolge un ruolo importante in molti comportamenti, tra cui le relazioni a due tra genitore-adulto e adulto-adulto, la memoria sociale, la cognizione sociale, la riduzione dell’ansia e i comportamenti ripetitivi”, ha spiegato Jennifer Bartz, ricercatrice della Mount Sinai School of Medicine (http://www.mssm.edu/). Solo recentemente tuttavia è stata considerata la possibilità di somministrazione di questa sostanza, in particolare a soggetti autistici. Questi ultimi, infatti, sembrano mostrare sintomi connessi proprio con il sistema dell’ossitocina.Nel corso dello studio una coorte di soggetti affetti dal morbo di Asperger ha ricevuto dosi di pitocina (ossitocina sintetica) o un placebo (una soluzione salina) per un periodo di quattro ore. Nel corso di tale lasso di tempo i partecipanti sono stati monitorati con particolare interesse per verificare le eventuali variazioni dei comportamenti ripetitivi, tipici della patologia, tra cui il domandare/chiedere e il toccare. Sono stati così registrati cambiamenti clinici statisticamente significativi, con una rapida riduzione dei comportamenti ripetitivi nel corso della somministrazione, mentre non si è riscontato alcun effetto nel gruppo placebo, il che suggerisce un effettivo impatto sui sintomi. I ricercatori hanno poi indagato gli effetti dell’ossitocina sulla cognizione sociale. I pazienti autistici sono spesso incapaci di percepire o leggere gli stati emotivi degli altri mediante espressioni facciali e vocali, con il risultato di una riduzione nella capacità di interazione col prossimo.Anche in questo caso si sono avuti risultati interessanti: dai test è emerso come i soggetti riuscissero a migliorare la capacità di dare un significato emotivo al linguaggio.

A mio parere è fondamentale sostenere questa nuova direzione di ricerca in quanto sembra orientata al problema principale del disturbo in questione. Le caratteristiche fondamentali del Disturbo Autistico, infatti, riguardano la menomazione dell'interazione sociale, quella della comunicazione e quella del comportamento. Questa ricerca è di grande valore; c'è un passo significativo in avanti. Altre ricerche saranno ovviamente necessarie al fine di migliorare, per quanto possibile, l'esistenza di tali soggetti. Per ulteriori approfondimenti suggerisco i seguenti indirizzi:

www.angsaonlus.org/ossitocina.html

www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/scienza_news/news/scienza_news_1119.htm

www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4687

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