sabato 2 dicembre 2006

IRONIA.. O SARCASMO??

Pietro Fornari, medico e psicoterapeuta, collaboratore della rivista Riza Psicosomatica http://www.riza.it/, affronta il tema di confine tra ironia e sarcasmo. L’ironia se ben dosata è una risorsa, fa bene alla salute, ci fa sorridere della vita. Il suo contrario esprime solo cattiveria , nata da frustrazioni trascurate.

Foto di andrea fistetto

Il sarcasmo distrugge ciò che l’ironia farebbe sbocciare. Il confine è molto sottile ma percepibile. Quando qualcuno fa dell’ironia l’effetto sulla persona a cui è rivolta è quello di suscitare una risata, di stimolare una riflessione costruttiva, di farlo sentire guardato da occhi benevoli, quand’anche esprimano una critica. Quando invece fa del sarcasmo l’effetto sull’altro è quello di pungere, ferire la sua sensibilità, di farlo sentire svilito, oppure in colpa o in difficoltà e di provocare in tal modo in lui una qualche reazione che vada a vantaggio di chi pungola. L’ironia dunque , se ben dosata, è creativa e fa bene alla salute, insegna a guardarsi da fuori, libera dalle rigide identificazioni , sviluppa la consapevolezza. Il sarcasmo è sempre nocivo, mira a ferire l’altro, fissa al proprio ruolo, intacca l’autostima. Dietro un apparente umorismo , il sarcasmo maschera una vera lotta per la supremazia. E’ un modo per colpire l’altro per il quale si provano sentimenti di antipatia. Molti sarcastici sono convinti realmente di essere ironici, ma in questo modo danneggiano se stessi e gli altri. Il sarcastico è dentro fino al collo nella situazione che prende di mira, la prende troppo sul serio, ne ha una visione alterata e parziale, non riesce a criticarla in modo costruttivo per cui utilizza la “frecciata” pseudo-ironica che otterrà solo un peggioramento delle cose. Chi si serve del sarcasmo in realtà vuole solo liberarsi di un peso interiore che non riesce ad esternare se non in quell’unico modo certamente non costruttivo.

Già Freud nel suo saggio "Il motto di spirito" pubblicato nel 1905, sosteneva che l'autore di una battuta ironica formula un'idea attraverso il codice linguistico dei processi primari (come se stesse sognando ad occhi aperti). Tale idea viene poi espressa palesemente attraverso il linguaggio verbale naturale, processo secondario o cosciente. L'ascoltatore che decodifica tale messaggio opera il processo inverso: dall'"immagine" verbale egli scende, automaticamente o inconsapevolmente, al suo contenuto primario o inconscio. Ciò che provoca il riso è il contenuto inconscio, e palesemente opposto a quello manifesto, espresso attraverso l'"immagine" verbale. L'ironia è certamente un espediente liberatorio usato in molteplici situazioni per allentare la tensione, divertire.... ma questa pratica può anche assumere una veste diversa, pungente. Infatti, dietro un apparente umorismo può mascherarsi un fastidioso sarcasmo che, a lungo andare, mina i rapporti interpersonali. Il sarcasmo nasconde in sè un vero e proprio bisogno di emergere, di mettersi in mostra; è un modo per colpire l'altro, per ferirlo, e può nascondere sentimenti di vero e proprio odio.

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