martedì 30 ottobre 2007

Arriva in Piemonte la Settimana del Benessere Psicologico.
Con il patrocinio della Regione Piemonte si terrà dal 12 al 17 novembre 2007 in tutto il territorio piemontese la Settimana del Benessere Psicologico, iniziativa già sperimentata con successo in altre regioni e per la prima volta proposta in Piemonte dall’Ordine degli Psicologi.
Saranno 700 gli specialisti a disposizione della popolazione in tutte le province piemontesi per una consulenza gratuita nei diversi ambiti della psicologia, da quello clinico e riabilitativo a quello del lavoro e dell’organizzazione, nel rispetto delle norme deontologiche e della privacy. Il numero verde gratuito 800.090.163, è già attivo dal 15 ottobre e fino al 15 novembre, dalle 9 alle 17, e fornirà indirizzo e recapito telefonico dello psicologo alle persone interessate in modo che le stesse possano poi contattare direttamente il professionista per concordare giorno e orario della consulenza gratuita.
L’obiettivo della Settimana del Benessere Psicologico è avvicinare la popolazione alle diverse competenze che appartengono alla psicologia e nello stesso tempo promuovere il benessere psicologico come valore fondante ed imprescindibile dell’esistenza. Le aree della psicologia in cui i cittadini potranno ricevere una consulenza gratuita sono la psicologia dell’individuo, della coppia, della famiglia, dell’adolescenza, dell’infanzia, dell’anziano, psicologia delle organizzazioni, del lavoro, della scuola, dello sport, la neuropsicologia e la psico-riabilitazione. I nominativi degli psicologi che aderiscono all’iniziativa si possono anche consultare sul sito dell’Ordine degli Psicologi (http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/). “La Settimana del Benessere Psicologico vuol essere un modo per far conoscere meglio la psicologia e i suoi numerosi ambiti applicativi, - sottolinea Paolo Barcucci, presidente dell’Ordine del Piemonte - ma soprattutto può essere l'occasione per confrontarsi liberamente con un professionista su temi che riguardano la propria sfera personale, lavorativa o relazionale”. La settimana coincide con la presentazione ufficiale della Carta dei Diritti del Consumatore-Utente delle Prestazioni Psicologiche che si terrà il 10 novembre a Torino presso l’Hotel Turin Palace. Presente Imma Tomay presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, e promotrice a livello nazionale dell’innovativo accordo con le Associazioni dei consumatori. “La Carta dei Diritti - conclude Barcucci - è uno strumento che orienta l’utente ad un uso consapevole e responsabile delle prestazioni psicologiche ed è strettamente aderente agli intenti che vogliamo proporre con la nostra prima Settimana del Benessere: trasparenza, fiducia, professionalità, nel pieno rispetto dei diritti dei nostri utenti”.
IL WEB E L'AUTISMO
Il sito web promosso di concerto dalle associazioni americane Autism Speaks e First Signs (autismspeaks.org) raccoglie contenuti sia di tipo multimediale che testuale. Il sito vuole quindi offrire una informazione quanto piu' possibile utile ai genitori per riconoscere i sintomi della patologia nei figli sin dalla piu' tenera eta', permettendo di approntare i trattamenti grazie ai quali rendere gli effetti della malattia meno invalidanti.

Spiega Amy Wetherby, professoressa della Florida State University che ha contribuito alla creazione del portale '' il sito puo' fornire alle famiglie motivazioni per chiamare il dottore e dire sono preoccupato''. C'e' anche chi e' piu' prudente, come Michael Wasserman, pediatra di New Orleans, che teme che le informazioni presenti su autismspeaks.org possano portare i genitori a preoccuparsi eccessivamente per quelli che sono semplici comportamenti di un bambino sano che sta crescendo. Accanto alle definizioni di termini come ecolalia, ovvero la ripetizione involontaria di frasi e parole pronunciate da altri, tratto caratteristico della condizione autistica (nel 75% dei casi), sono presenti video in cui viene messo a confronto il comportamento di bambini sani e di quelli malati. L'autismo mostra molti dei suoi segni distintivi entro il terzo anno di eta', e il video-glossario online serve proprio per imparare a distinguere quelli che sono i comportamenti tipici dei bambini, come il giocare in maniera compulsiva e incontrollata con tazze e stoviglie, o il battere le manine altrettanto convulsamente - da quelli che invece non dovrebbero esserlo. Differenze a volte palesi, altre volte meno, che secondo i promotori del sito meritano di essere spiegate adeguatamente, vista l'importanza della patologia. Sebbene non esista cura per quella che molti considerano una vera e propria condizione piu' che una "malattia" propriamente detta, l'autismo e' un problema complesso, che va individuato subito e affrontato con le dovute misure riabilitative per diminuire o contenere l'effetto degenerativo sulla vita sociale e personale. Per l'Italia segnaliamo l'attivita' portata avanti dall'Associazione Autismo Italia, una associazione nazionale costituita da membri individuali, ''rappresentati da persone con autismo e loro genitori o parenti stretti, e da membri affiliati, rappresentati da altre organizzazioni non lucrative locali con analoghe finalita''. Autismo Italia contribuisce alla sensibilizzazione e alla informazione corretta sulla natura del disturbo autistico attraverso la diffusione di documenti e materiale informativo, per le famiglie, come l'opuscolo informativo per i fratelli e compagni di scuola "Mio Fratello e' Diverso", e l'organizzazione di conferenze, seminari e corsi di formazione per professionisti, operatori e genitori. Gli obiettivi dell'associazione coincidono con i principi affermati nella "Carta dei diritti delle persone autistiche" presentata dall'Associazione Internazionale Autisme Europe e accolta dal Parlamento Europeo nel maggio 1996, annessa allo statuto. I membri devono accettarne senza riserve lo statuto, in particolare la definizione di autismo indicata nelle classificazioni internazionali ICD 10 e DSM IV. Autismo Italia e' inoltre membro della FISH ( Federazione Italiana Superamento Handicap) e del Consiglio nazionale delle associazioni di disabili, nonche' membro effettivo dell'associazione internazionale "Autisme Europe", che riunisce oltre 80 associazioni nazionali e regionali di genitori di persone autistiche di 30 paesi europei, assicurando un collegamento tra associazioni e governi, istituti di ricerca e di assistenza, e le istituzioni europee o internazionali, con la quale collabora attivamente allo scopo di difendere i diritti e le pari opportunita' delle persone autistiche.

martedì 9 ottobre 2007

Aspetti critici nella comunicazione medico-paziente

Uno dei principi fondamentali della bioetica clinica contemporanea evidenzia l'importanza di una buona comunicazione nella relazione medico-paziente, tanto da concepirla "componente essenziale della cura". Ancora in molti evidenziano però come le cose vadano diversamente e come vi sia un muro ancora troppo spesso che separa teraeuti e pazienti.
Nell'articolo "Aspetti critici della comunicazione in terapia intensiva" (D. Mazzon, A. Mauri, G.P. Rupolo) viene evidenziato come la cattiva qualità della comunicazione sia oggi il principale motivo di insoddisfazione dei pazienti e dei famigliari ricoverati in Terapia Intensiva. L'atteggiamento mentale dei dottori che privilegia la presa in considerazione unicamente degli aspetti tecnici della cura, si contrappone alla ormai diffusa consapevolezza dell'importanza di una buona relazione interpersonale non solo nel processo di guarigione ma anche nella qulificazione dell'intervento medico ricevuto.
I medici sono considerati ancora troppo poco capaci di gestire una comunicazione a due vie in cui diviene importante riconoscere e prendere in considerazione le emozioni, le domande, le richieste di pazienti e famigliari e di utilizzare la comunicazione non verbale come utile strumento per veicolare la comunicazione in modo efficace. Sono molte infatti le informazioni che si possono trarre dalla comunicazione non verbale e molte quelle che si possono usare per sostenere la comunicazione delle informazioni ai parenti e ai famigliari.
Le modalità comunicative difensive utilizzate dal medico, da considerarsi atteggiamenti di difesa dovuti al pesante carico di emozioni negative con le quali viene quotidianamente a contatto, costituiscono una barriera e possono alimentare in pazienti e famigliari la percezione di essere abbandonati proprio nel momento in cui hanno maggior bisogno di supporto psicologico. Risulta importante che tali competenze comunicative vengano sviluppate con processi di formazione specifici tesi ad acquisire la capacità di ascoltare, di fare domande appropriate e di accettare le risposte fornite, di interpretare e di usare efficacemente la comunicazione non verbale, di sviluppare la capacità empatica.