Foto by Lorenz L Si vedono sempre più spesso uomini attorno ai settant’anni , e anche di più, accompagnati da ragazze ventenni. Loro stessi si vestono come ventenni, praticano sport intensamente, parlano come i loro nipoti anche se cercano di nascondere il più possibile l’essere nonni: sono persone colpite da giovanilismo. Sono giovaniliste quelle persone che, pur non essendo giovani dal punto di vista anagrafico, vogliono comunque appartenere alla categoria. In genere succede nella fase di passaggio tra l’età adulta e l’età anziana, che per convenzione è fissata a 65 anni. Un’età delicata. C’è una specie di fobia generale per la parola “vecchio”, per esempio, sempre più spesso sostituita da parole come senior e simili. Anche la Società Internazionale di Geriatria , riconoscendo il problema, ha da poco suddiviso la vecchiaia in tre fasce: young old, i giovani anziani, cioè quelli tra i 65 e i 75 anni; medium old, tra i 75 e gli 85 anni; old old, i maggiori di 85 anni. Questa suddivisione attenua la fase di passaggio: non si diventa subito vecchi. Ma ha anche qualche aspetto pratico: negli Stati Uniti, per esempio, gli young old si lamentavano di essere ricoverati negli stessi reparti ospedalieri dei novantenni. Inoltre le aspettative di vita sono molto aumentate nell’ultimo mezzo secolo, e anche per questo molti medici propongono di spostare l’inizio della vecchiaia a 70 anni. Le resistenze psicologiche all’invecchiamento sono infinite e anche il giovanilismo è un meccanismo di difesa. C’è chi fa palestra, chi mette in mostra il corpo, chi si veste con abiti da adolescenti, chi ricorre alla chirurgia estetica. Ma soprattutto i giovanilisti ostentano le proprie capacità sessuali. Uno dei segnali d’ingresso nella fase anziana è quello di non riuscire più a rispondere agli stimoli della sessualità. Per “dimenticare” il problema non solo si ricorre a farmaci tipo Viagra, ma si ostenta un’attenzione forzata all’altro sesso: battute, sbirciate, inviti a donne molto più giovani e appariscenti per dimostrare le proprie capacità di conquista. Il sesso diventa una specie di fissazione, l’unica chiave di interpretazione della realtà, anche se spesso ciò non è palesemente visibile. Queste persone non riconoscono alla vecchiaia alcun significato. Non capiscono che sono belle anche alcune “cose da vecchi”, che si può sedurre anche da anziani ; non si è seduttivi solo quando si è giovani. Ogni età è degna di essere vissuta con tutte le caratteristiche tipiche. Un uomo, o anche una donna, di 70 anni ed oltre dovrebbe chiedersi qual è il suo ruolo e trovare gratificazioni non legate soltanto al corpo.
lunedì 26 marzo 2007
SEDUTTORI ATTEMPATI
Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore, sul settimanale Io Donna affronta il tema di coloro che hanno settant’anni e cercano di dimostrarne venti o trenta. Soprattutto ostentando conquiste sessuali. Ma ciò è solo un meccanismo di difesa.
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