LA TERAPIA DELL'ACQUA PER I BAMBINI AUTISTICI
Foto di Key of Life
L’idea della sperimentazione di un innovativo approccio logopedico in acqua è nata per superare le difficoltà relazionali, tipiche dei bambini con sindrome autistica, che non permettevano un intervento in un setting convenzionale.L’acqua viene utilizzata come elemento che rende più facile la relazione, come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere il soggetto con disturbi della comunicazione e autismo a una significativa relazione utile poi per sviluppare uno specifico percorso terapeutico.
Il bambino autistico appare in acqua più disponibile, più attento, meno oppositivo. L’acqua permette inoltre di lavorare su alcuni dei prerequisiti fondamentali della comunicazione rinforzando le capacità percettive e quelle inerenti l’attenzione sia in termini quantitativi e qualitativi. Migliora inoltre l’attenzione visiva e uditiva rivolta dal bambino alle persone e agli oggetti.
Ora, a Foggia, Raffaella D’Andrea, logopedista, prosegue questa attività sperimentale insieme alla Gambatesa per l’associazione “Il Cireneo” (Onlus) http://www.autismile.it/autismo/index.php?page=colonna_centro.
Per chi fosse interessato segnalo l'innovativa attività svolta dal dott.Giovanni Ippolito, psicologo e tecnico di nuoto oltre che formatore per tecnici di nuoto per disabili, che sperimenta in acqua, insieme ad altri psicologi e docenti universitari, una particolare strategia di intervento definita TMA (terapia multisistemica in acqua).
Oggi a Foggia nella piscina A.S.D. Mirage Village (Via Tratturo Camporeale KM. 1.500, tel: 0881 650155), grazie all’Associazione “Il Cireneo”, si realizza in acqua, attraverso la TMA, un programma di intervento individualizzato finalizzato alla rieducazione funzionale di specifiche capacità relazionali, senso-motorie e comportamentali per bambini con sindrome autistica e con disturbi della comunicazione.
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