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Il farmaco in questione, causando particolari reazioni biochimiche nel cervello, permette ad un individuo di cancellare i brutti ricordi. Lo studio svolto dall’Università di Harvard e dalla McGill University di Montreal rivela che, se somministrata in abbinamento ad una adeguata terapia psichiatrica, la “pillola” consente di bloccare i meccanismi biochimici che normalmente vengono attivati da quegli stati di depressione comunemente definiti “brutti ricordi”. Se si somministra il farmaco (a base di propranololo) nel momento stesso in cui il paziente sta ricordando qualcosa di spiacevole, quel ricordo si affievolisce. Seguendo una terapia precisa, viene cancellato. Questa ricerca ha coinvolto 19 volontari, vittime di violenza sessuale o di incidenti violenti. A loro è stato chiesto di descrivere il momento in cui hanno subito il trauma, oltre 10 anni prima. Alcuni hanno preso il farmaco, altri un placebo, e dopo una settimana di trattamento chi aveva assunto il medicinale ricordava l’evento con minor stress rispetto agli altri. Naturalmente questo articolo vuole essere semplicemente informativo. E’ importante precisare che la farmacologia non è una competenza psicoterapeutica. Inoltre l’uso di un farmaco con i principi attivi come quelli appena sinteticamente descritti, è da valutare attentamente in rapporto al soggetto ed alla patologia specifici.
2 commenti:
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pensare che si possa risolvere qualsiasi problema con una pillola è davvero triste. Dobbiamo cominciare a guardarci dentro senza più scappare, dobbiamo fare pace con noi stessi e amarci.
Quando la nostra consapevolezza è diretta verso l’esterno,
sorgono la mente e il mondo.
Quando è diretta verso l’interno,
realizza la sua propria fonte
e ritorna a casa nel Non Manifestato.
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