giovedì 31 maggio 2007

A ME LE MANI
Uno studio britannico sostiene la possibilità di svelare le attitudini future dei bambini attraverso la misurazione delle dita.

Mostrami le mani e ti dirò che cosa farai. È quel che promette uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Bath, in Gran Bretagna, che mette in relazione la lunghezza di due dita, l’indice l’anulare, con lo sviluppo di particolari capacità. In un articolo pubblicato sul British Journal of Psychology, i ricercatori britannici sostengono la possibilità, a partire dalla osservazione delle mani, di svelare anticipatamente le attitudini dei più piccoli. Secondo Mark Brosnan, direttore del dipartimento di Psicologia, un indice lungo preannuncerebbe buoni risultati nelle materie letterarie mentre un anulare lungo buone performance in matematica. La ragione di ciò dipenderebbe dai valori ormonali - testosterone ed estrogeni – ai quali si è esposti durante lo sviluppo uterino. Il testosterone avrebbe un ruolo nella promozione dello sviluppo di aree del cervello legate alle capacità spaziali e matematiche mentre gli estrogeni avrebbero influenza sulle aree cerebrali associate alle abilità verbali. Questi stessi ormoni, poi, avrebbero un ruolo determinate anche per quanto riguarda la lunghezza delle dita indice e anulare.

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